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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Le linee ferroviarie dell’Altovicentino

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Nel 1876 venne inaugurata la ferrovia  Vicenza-Schio , a scartamento ordinario, che costituì la spina dorsale della rete ferroviaria dell’Altovicentino, tuttora in esercizio. La linea era lunga Km. 32 e costeggiando le strade provinciali prevedeva una stazione a Thiene, raccordo per la futura tratta che portava ad Asiago, a Villaverla, sede di un’industria laterizia in forte crescita, a Caldogno e a Motta. Alla stazione di Schio furono realizzati anche il magazzino merci, la rimessa per le carrozze e locomotive, l’officina per le riparazioni e i depositi di carbone e di materiale d’armamento. Si doveva poi progettare il collegamento longitudinale del territorio che prevedeva la linea:  Torrebelvicino-Schio-Rocchette–Arsiero  , completamente in pianura e ai piedi delle montagne, e la linea  Thiene-Chiuppano/Caltrano-Rocchette–Asiago , un tratto in pianura e l’altro in montagna. Quasi tutte le brevi tratte ferroviarie erano costruite a scompartimento ridott

Aspettando la Vaca Mora...

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 in Storie Di Grappa La ricetta e la storia del nuovo cocktail della famiglia Poli: Holy Vaca Mora. Correva il 1885 quando Gio Batta Poli aprì l’osteria “Al Cappello ”, qualche anno dopo li vicino sarebbe sorta la fermata ferroviaria di Schiavon. I passeggeri aspettavano la Vaca Mora , il trenino a vapore che collegava l’altopiano di Asiago a Vicenza, appoggiati al bancone dell’osteria e sorseggiando la specialità della casa: un goccio di amaro , un goccio di aperitivo , un goccio di vermouth . Oggi come ieri offriamo a chi ci viene a visitare la stessa specialità, solo che la chiamiamo cocktail e il trenino non passa più. La storia della distilleria è come uno scrigno pieno di cose buone che non passano mai di moda, potrà forse cambiare il nome ma non il loro valore senza tempo. Ecco perché ve le proponiamo. Se desiderate prepararvi il cocktail in casa seguite semplicemen

https://adria.italiani.it/la-vaca-mora-e-il-suo-storico-binario/

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La Vaca Mora e il suo storico binario: la linea ferroviaria Adria-Venezia Di Doati Marco Pubblicato il 11 Gennaio 2019 Vuoi essere il primo ad aggiungere delle Foto? Aggiungi Twitter Pinterest Non è certamente attualmente un’eccellenza di cui vantarsi troppo, ma rappresenta in se e per se, uno strumento per il futuro turistico della città . Un collegamento privilegiato diretto con Venezia che merita attenzione e maggiore considerazione. Strumento molto spesso dimenticato, da noi adriesi come mezzo  di trasporto pubblico; perché numerose volte  inefficiente e poco servito in orari e carrozze . Come redazione, ripercorriamo la sua storia  convinti che la centenaria linea ferroviaria possa divenire nel futuro un potenziale strumento di rilancio delle nostre vie di comunicazione esistenti: ahimè, poche e a volte mal gestite. La storia del collegamento diretto con Venezia. La linea Piove di Sacco-Adria fu inaugurata nel 1916 ; il p

(tratto da “Terra Cimbra”, anno X, numeri 37-38, gennaio-giugno 1979) ‘S tampf-bèganle ‘me aisarne béeghe von Sléeghe Il treno a vapore della ferrovia di Asiago

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Il treno a vapore della ferrovia di Asiago An suumar-takh ‘me jaare tausinkh-noin-hundart-un-noine de khüü khuusent destar ‘s vrische gras von pèskoldarn in alle de saiten von dar Hòoghen Ebene. An tìa an mann ist darnaach méenan abe de brööle nagane in hoisarn. Baibar habent gasichelt au ‘s gras umme nach in röön, ba net méenar, net méenar, net khùa, hat gamöcht rékhan. Era un giorno d’estate dell’anno 1909. Le vacche pascevano tranquille la fresca erba dei pascoli in ogni parte dell’Altopiano. Qua e là gli uomini falciavano le erbacce vicino alle case. Lungo le ripide scarpate, dove né vacche né uomini potevano arrivare, le donne tagliavano l’erba col falcetto. Aussar von dèar stille, alles aname stròoche, von eppada ba d’andare khüü-hüütarlen habent gahòorrt an hòoghen bispalar, nìa gatant baar vòar; denne an andarn un denne ambìdar òan, ba hat gaprèart an langar schraikh, un an hichalar, an rakkalar un ‘s ist gant de-hiin kukkanten un rükhanten. Sopra quest

Borghi & binari del gusto a Trieste

Mese della Mobilità Dolce Manifestazione: Mese della Mobilità Dolce Titolo evento: Borghi & binari del gusto Data:  18/03/2020 Tratta interessata: Jesenice-Trieste Organizzatori: Associazione Culturale Borghi d'Europa Luogo di ritrovo: Di fronte a Sottostazione Elettrica, Quartier Generale ESOF2020,Trieste Orario:  13.00 Descrizione:  Viaggio ad invito dei giornalisti alla scoperta della Ferrovia Transalpina. Info: 380 9081686 -  borgaiolo@tiscali.it - www.borghideuropa.eu

Borghi & binari del gusto in Valle Agredo

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Mese della Mobilità Dolce Manifestazione: Mese della Mobilità Dolce Titolo evento: Borghi & binari del gusto Data:  07/04/2020 Tratta interessata: Treviso-Ostiglia Organizzatori: Associazione Culturale Borghi d'Europa Luogo di ritrovo: Baracca Storica Hostaria, Via Ronchi, 1, 35010 Trebaseleghe PD Orario:  11.00 Descrizione:  Incontro ad invito per presentare il progetto Destinazione Valle Agredo, sotto il Patrocinio del Comune di Trebaseleghe. Il turismo lento e la Treviso-Ostiglia Info: 380 9081686 -  borgaiolo@tiscali.it - www.borghideuropa.eu

Quanta vita ancora lungo le ferrovie dimenticate 2020

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Domenica 1 marzo apre la festa dei treni d'epoca che ritornano sulle tratte, è la festa di coloro che vanno a piedi e in bici o a cavallo sulle tratte che non hanno purtroppo più i binari e sono in preda alla vegetazione e all'oblio. È una giornata nata, come scriveva il nostro past president Albano Marcarini , per ricordarci che esistono ancora le ferrovie. Strano, no? C'è bisogno di ricordarsene. Perché ce ne stiamo dimenticando. Buffo un Paese che si dimentica delle cose che ha. La Giornata delle Ferrovie Dimenticate , col tempo, avrebbe dovuto perdere di importanza perché si sarebbe finalmente capito che lasciare allo sbando un patrimonio così cospicuo, e capillare, e unico, e prezioso sarebbe stata una vera follia. Si pensava che dalla giornata della memoria ferroviaria si sarebbe infine passati alla giornata del grande ritorno del treno . Quasi ci siamo oggi nel 2020, dopo 13 anni di battaglie, ma ancora molto c'è

Il libro di Voiko Hobic sulla ferrovia Cividale-Caporetto

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Le giornate di informazione organizzate dall'Istituto per la cultura slovena e dalla Pro Loco delle Valli del Natisone, in occasione del Mese della Mobilità Dolce promosso da CO.MO.DO (Cooperazione per la Mobilità Dolce) e dell'Anno del Turismo Lento, hanno portato i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa ad incontrare Voiko Hobic, autore di un libro sulla Ferrovia Cividale-Caporetto, ‘Vlakec – Trenino’ di Vojko Hobič e Tadej Brate . Il libro racconta con molti materiali inediti l’origine e la realizzazione del progetto della ferrovia Cividale-Kobarid, fino alla sua chiusura e demolizione. 'Prossima fermata Caporetto in Slovenia', presso il ristorante Postaja Poljana, dove Hobic ha potuto raccontare la storia della ferrovia, con un ricco apparato di fotografie e documenti d'epoca, a dimostrazione della cura e dell'impegno profuso.

13a Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate Domenica 1 Marzo 2020

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La Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate intende favorire il recupero e la valorizzazione del tronchi ferroviari dismessi in Italia attraverso la riattivazione del servizio oppure la loro trasformazione in greenways o piste ciclo-pedonali. Sotto l'impulso e il coordinamento di Co.Mo.Do. ogni anno vengono organizzati da decine di associazioni locali di outdoor numerosi eventi in tutta Italia frequentati da migliaia di appassionati di mobilità dolce, in bici, a piedi, a cavallo oppure su treni a vapore lungo le tratte storiche conservate e curate amorevolmente da comitati e gruppi di volontari nazionali e regionali. Tutti gli eventi di Co.Mo.Do. sono #plasticfree

La partecipazione di Borghi d'Europa alle iniziative ideate da CO.MO.DO

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"Vivere la cultura dello spazio aperto seguendo territorio e paesaggio lungo un filo dolce e continuo a bassa velocità. Ricercare bellezze paesaggistiche e storiche del territorio, ripercorrendole lentamente per riscoprire ogni sua ricchezza culturale, estetica ed emozionale. Con queste premesse riparte il "Mese della Mobilità Dolce" ideato da Co.Mo.Do. , con la giornata di punta dedicata alle Ferrovie Dimenticate , giornata partecipata da centinaia di associazioni locali ambientaliste, di equiturismo, di cicloturismo e trekking che hanno il merito di portare all'attenzione dell'opinione pubblica le linee dismesse, quando l'Italia si muoveva dolcemente fra piccoli centri ed entroterra più profondi, in zone baciate dalla bellezza di paesaggi unici. L'obiettivo di Co.Mo.Do. non è un'ambizione conservatrice, ma progettuale. Una ferrovia dismessa può diventare tante cose utili: tornare ferrovia se ci saranno le condizioni, diventar

Tirano, vista dal trenino rosso del Bernina

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Per i numerosi visitatori che raggiungono ogni anno le note località turistiche della valle come Bormio, Livigno o S. Caterina Valfurva, Tirano è sempre stata considerata una tradizionale sosta durante il viaggio in alta valle. Facilmente raggiungibile da Milano, è collegata a St. Moritz e all’ Engadina con il suggestivo trenino rosso della Ferrovia Retica che attraversa il passo del Bernina : la presenza della stazione di partenza del famosissimo trenino ha sicuramente contribuito lo sviluppo turistico di questa località, che attira oggi migliaia di visitatori. Tirano, che fu fin dall’antichità uno dei centri economici e culturali più importanti della Valtellina , sorge ad un’altitudine di 450 m ed è contornato dalle montagne: a sud le Alpi Orobie valtellinesi, a nord il massiccio del Bernina e a nord-est quello dello Stelvio. L’abitato è situato nei pressi della confluenza dei due rami sorgentiferi del fiume Adda, là d

La ferrovia Jesenice-Trieste

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La ferrovia Jesenice-Trieste ( Wocheinerbahn in tedesco o Bohinjska Proga in sloveno ) è una linea ferroviaria internazionale a scartamento ordinario facente parte del complesso della ferrovia Transalpina . Partendo da Trieste , la ferrovia collega la città slovena di Jesenice seguendo l'itinerario per Villa Opicina e Nova Gorica . La ferrovia, costruita nel periodo in cui i territori attraversati facevano parte dell' impero austro-ungarico , dalla fine del primo conflitto mondiale risultò ricadere parzialmente in Italia nel tratto tra Trieste Campo Marzio e Piedicolle (ora Podbrdo in Slovenia ), mentre dopo il secondo conflitto rimase all'Italia solo il tronco tra Trieste Campo Marzio, Villa Opicina e il valico di Monrupino. Attualmente ( 2014 ) la gestione dell'infrastruttura ferroviaria è di competenza delle Slovenske železnice (Ferrovie slovene, SZ ) per quanto riguarda la sezione in territorio sloveno e di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) p