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TwitterPinterestNon è certamente attualmente un’eccellenza di cui vantarsi troppo, ma rappresenta in se e per se, uno strumento per il futuro turistico della città. Un collegamento privilegiato diretto con Venezia
che merita attenzione e maggiore considerazione. Strumento molto spesso
dimenticato, da noi adriesi come mezzo di trasporto pubblico; perché
numerose volte inefficiente e poco servito in orari e carrozze. Come redazione, ripercorriamo la sua storia convinti che la centenaria linea ferroviaria
possa divenire nel futuro un potenziale strumento di rilancio delle
nostre vie di comunicazione esistenti: ahimè, poche e a volte mal
gestite.
La storia del collegamento diretto con Venezia.
La linea Piove di Sacco-Adria fu inaugurata nel 1916; il prolungamento da Piove di Sacco a Mestre iniziò nel 1929 e si concluse nel 1931 (l’inaugurazione ebbe luogo il 28 ottobre 1931, in occasione del nono anniversario della marcia su Roma); il collegamento con Venezia avviene nel 1938. È a binario unico a scartamento standard, e non è elettrificata. Il treno (e per estensione la linea) è conosciuto come Vaca Mora, dal nome con cui venne chiamata la prima locomotiva a vapore, che non superava i 40-45 km all’ora.
Utilizzo misto passeggeri e merci
Adria-Venezia Linea Ferroviaria
Usata sia per il trasporto di passeggeri che di merci
(serviva lo zuccherificio di Pontelongo, gli stabilimenti della Mira
Lanza e le fabbriche di Porto Marghera), dagli anni Ottanta la linea
porta praticamente solo passeggeri. Solo dal 2003 però, durante la
stagione di raccolta delle barbabietole, è riattivato il binario di
raccordo con lo zuccherificio di Pontelongo.
Viaggiare con la storia ma molto spesso con mezzi storici
La linea Adria-Venezia
È indubbio che chi utilizza la linea dedicata tra la nostra città e Venezia, per lavoro o per studio si imbatte ogni giorno in mille difficoltà. Molto spesso littorine in ritardo e con mezzi che mostrano tutte le rughe dell’età della ferrovia che percorrono. Non offrendo, proprio comodità e tecnologia magari servita su tratte più frequentate e per questo snobbata e poco utilizzata; ma
che resta nell’immaginario di ognuno quando da ragazzini, ci si fermava
ai caselli, a vederla meravigliati sferragliare sui binari o la si
prendeva, con tutta la famiglia per recarsi al carnevale di Venezia.
Eccezione nello scenario ferroviario italiano
Ferrovia Adria Mestre
La linea Mestre-Adria è un’eccezione nello scenario ferroviario italiano, e per rendersene conto è necessario percorrere ad andatura lenta, perché la lentezza è quella che permette di assaporare ogni dettaglio, i 57,010 chilometri di questa linea;
se poi si ha la fortuna di trovare in partenza la vecchia Littorina
gialla e blu, livrea dell’importante Società Veneta, il viaggio è reso
ancor più folcloristico, sempre che si abbia la pazienza di sopportare
la mancanza dell’aria condizionata e il rumore del motore diesel. Riferimenti Bibliografici da E. Noale, Memorie di passaggi. Patrimonio ferroviario e storia territoriale intorno alla tratta Mestre-Adria, tesi di laurea, rel. F. Vallerani, Università Ca’ Foscari V
La nascita del progetto l'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica), rimette al centro due Percorsi nel Frili Occidentale : la Via delle Abbazie ( Percorsi della Fede), che tocca Pravisdomini,San Vito al Tagliamento,Sesto al Reghena, Moggio Udinese e Manzano (Corno di Rosazzo) e le ferrovie abbandonate. La speciale Via del Gusto di Borghi d'Europa inserisce l'Azienda Agricola De Lorenzi Vini di Pravisdomini nel cammino della rete internazionale : la sede è lungo il tracciato della nuova ciclovia e il 2023 celebra una ricorrenza di tutto rispetto, il 50° della fondazione dell'Azienda stessa. La prima degustazione ha coinvolto nella via del gusto i formaggi della Latteria Pantarotto di Savorgnano e il pane del Panificio Bortolussi. "Un edificio rosso all’incrocio di tre strade. Un paiolo di rame come quelli di “una volta”....
Domenica 1 marzo apre la festa dei treni d'epoca che ritornano sulle tratte, è la festa di coloro che vanno a piedi e in bici o a cavallo sulle tratte che non hanno purtroppo più i binari e sono in preda alla vegetazione e all'oblio. È una giornata nata, come scriveva il nostro past president Albano Marcarini , per ricordarci che esistono ancora le ferrovie. Strano, no? C'è bisogno di ricordarsene. Perché ce ne stiamo dimenticando. Buffo un Paese che si dimentica delle cose che ha. La Giornata delle Ferrovie Dimenticate , col tempo, avrebbe dovuto perdere di importanza perché si sarebbe finalmente capito che lasciare allo sbando un patrimonio così cospicuo, e capillare, e unico, e prezioso sarebbe stata una vera follia. Si pensava che dalla giornata della memoria ferroviaria si sarebbe infine passati alla giornata del grande ritorno del treno . Quasi ci siamo oggi nel 2020, dopo 13 anni di battaglie, ma ancora molto c'è ...
Ho incontrato Maurizio Donadi , viticoltore di San Polo di Piave (TV ), diversi anni fa nel mio viaggio alla scoperta di una viticoltura naturale. Un progetto fotografico, tutt’ora in corso, che attraverso le immagini vuole documentare il lavoro di vignaioli che adottano una filosofia produttiva con l’impegno di rispettare e custodire la natura ed i luoghi in cui operano, senza dimenticare il valore del suolo e della sua complessità. In una delle immagini scattate nelle vigne di Maurizio, si vede una zolla di terra che appartiene ad un suolo sano, soffice, ben areato e ricco di materia organica, non compromesso dall’uso di concimi chimici e di pesticidi, dove le radici delle piante penetrano in profondità “ alla ricerca delle migliori sostanze naturali, dei minerali di cui sono avide” . Casera Frontin è il nuovo progetto vinicolo intrapreso da Maurizio Donadi nell’anno 2016 nel particolare contesto paesaggistico di Frontin , una f...
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